Questa la rotta che abbiamo percorso durante la traversata atlantica. Partiti il 19 novembre da Santa Cruz  alle ore 11.30 UTC,  gettata l'ancora  a St. Anne, Martinica, venerdi 10 dicembre alle ore 6.30 locali, UTC 10.30. Esattamente 21 giorni per un totale di 3012 miglia. 
La situazione meteo non ci ha favoriti per una traversata veloce. Prima settimana venti molto leggeri tanto da dover utilizzare spesso  il motore. E le previsioni  non ci davano buone prospettive fintanto che  non avessimo raggiunto longitudine 40. Ma noi ci trovavamo ancora a 27 gradi. E qui forte fu  la sensazione che sarebbe stata lunga, questa traversata, costretti a rallentare il nostro cammino se non si fosse presentato il vento. Primo pensiero alla quantita' di gasolio: necessario per ricaricare le batterie e non sufficiente per tutto il percorso andava  utilizzato con molta parsimonia; altro doveroso pensiero alla quantita' di acqua da bere e cambusa: gia' in fase di preparazione e carico viene considerato un periodo molto piu' lungo, quindi nessun problema.
E comunque si  spera nel vento!("Ecco perche' I vecchi marinai temevano di piu' le bonacce dei marosi!"). Successivamente una bassa pressione molto profonda scesa dalla Florida verso le Canarie raggiungeva anche latitudine 15. Costringendoci cosi  a scendere velocemente ed il piu' possibile  per cercare d' incontrare semmai la zona piu' meridionale della depressione dove I venti risultavano di minore intensita'. Finalmente il tanto desiderato vento! ("Seppur contrario?").
Per  parecchi giorni  si sono alternati il sud-ovest e l'ovest, 15-20 nodi. Ne troppo forti ne con troppa onda. Ma dato che  la nostra rotta doveva essere 280 gradi impossibile seguirla 
Quindi a momenti   verso sud, a momenti verso nord.
Almeno e' arrivato il vento! Dopo giorni di bolinate, pero', l'equipaggio messo alla prova, incominciava  a desiderare il tanto letto Aliseo di Nord-est, questo famoso vento che per secoli ha fatto navigare con l'andatura di  poppa I marinai che si avventurarono  oltre l'ignoto. 
Ma dalle carte meteo poco avevamo ancora da sperare. Un'altro fronte si stava presentando e, con il suo moto antiorario e data la nostra posizione,  sempre vento da  sud-ovest ed ovest avremmo incontrato.
Alte pressioni completamente assenti. Quindi ancora per giorni e giorni circolazione antioraria.
A poco piu' di  una settimana dall'arrivo, raggiunta latitudine 14 e longitudine 40 un leggero vento di 15 nodi  da nord-est incominciava a presentarsi: finalmente! E via via sempre piu' intenso fino a 25 nodi, accompagnato anche da un mare formato di 12 piedi d'onda. L'equipaggio, malgrado la stanchezza incominciava  a farsi un po' sentire si ricaricava  subito: l'acqua dal colore blu Oceano imbiancata dalle spruzzate provocate dalle  raffiche del vento, le creste delle onde frangenti, e in  quel frangente, solo un attimo, un colore azzurro nella schiuma bianca. Che di notte ne senti solo il suo frangere, quasi un sorriso alle tue spalle. Una situazione fin d'ora solo letta  sui libri.
Penelope vola: randa ridotta di due mani, genoa ridotto e tangonato, mure a sinistra, poi si stramba, mure a dritta. Velocita' media 9 - 10 nodi, su planata anche 11. Gli ultimi giorni abbiamo percorso buone medie, anche 210 miglia nelle 24 ore finalmente con rotta diretta sulla Martinica.
Prime luci dell'isola, venerdi 10 dicembre ore 2.00 locali, 25 miglia all'arrivo.
All'alba l'intera isola  in vista alla nostra dritta. A tutti  salta all'occhio il colore verde intenso della vegetazione: per giorni siamo stati circondati da azzurri, blu, rossi, rosa, cobalto, grigio.
Ore 6,30: entrata nella Baia di St. Annne. Spiaggia bianca, palme, acqua trasparente e cristallina: come di tradizione all'arrivo dalla traversata primo tuffo in acque caraibiche ed il consueto brindisi di tutto l'equipaggio.
E' stata una traversata est-ovest un po' diversa dalle altre, classicamente conosciute per l'andatura di poppa  in regime di Aliseo.
La situazione meteorologica ci ha costretti a decisioni ben precise, pur dovendo allungare la rotta, ai fini della sicurezza della navigazione. E' grazie alla strumentazione che oramai abbiamo a bordo che possiamo controllare quotidianamente l'evoluzione meteo e fare delle scelte ben precise, laddove ce n'e' la possibilita'.
Ma soprattutto grazie anche ai contatti radio con gli amici radiomatori che giornalmente ci permettono di sentire una voce amica dall'Oceano facendoci sentire,cosi, meno lontani e soli, noi, a galleggiare come un piccolo  tappo di  sughero nell'immenso.
Chissa' che cosa avra' lasciato questa forte esperienza negli animi di chi l'ha vissuta!
Desideriamo ringraziare Gianni, Aldo, Alessandro, Lucia, Cristiana, Patrizia, Adriano ed Enrico nostri compagni di un viaggio durato 21 giorni, trascorsi  in quel "microcosmo", Penelope, che per l'intero periodo ci ha tenuti  tutti insieme.
Eugenio e Paola  
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